La conservazione delle risorse naturali è una delle più grandi sfide di oggi: le piante ci danno cibo, protezione e l'aria che respiriamo...
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Ricerca e conservazione
Un Giardino botanico, secondo il BGCI (Botanic Gardens Conservation International), è
un’istituzione aperta la pubblico che mantiene una collezione ben documentata di piante vive per promuovere:
• la ricerca scientifica;
• la conservazione della biodiversità vegetale;
• la sua esposizione al pubblico;
• l’educazione ambientale ad essa connessa;
Le finalità ed i compiti dei Giardini Botanici sono stati così definiti a seguito di un approfondito dibattito, con attenti riferimenti a quanto previsto dal programma delle
Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. In particolare, quelli per gli Orti Botanici Europei, sono stati delineati nel documento “Piano d’Azione per i Giardini
Botanici nell’Unione Europea” (“Action Plan for Botanic Gardens
in the European Union“).
Questo documento sottolinea l’importanza della didattica e della divulgazione, evidenziando il ruolo fondamentale della comunicazione, strumento indispensabile sia per far
conoscere ed apprezzare il patrimonio botanico e le collezioni scientifiche, sia per far conoscere ed avvicinare la società alle diverse attività scientifiche che si svolgono nei
Giardini Botanici e, soprattutto, all’importante tema della conservazione.
L’attività di ricerca svolta negli Orti Botanici italiani è strettamente legata alla conservazione delle specie vegetali con particolare attenzione per quelle rare o a rischio di estinzione. L’obiettivo di queste ricerche è di elaborare e sperimentare tecniche efficaci di conservazione ex-situ (cioè lontane dalla loro effettiva provenienza), sia di piante vive che di semi, grazie alle Banche del germoplasma, ed in-situ, attraverso lo studio della vegetazione, interventi di restauro, di reinforcing e di ripopolamento. I risultati di questo tipo di ricerche forniscono, anche, valide informazioni sui rischi e sui possibili effetti che i cambiamenti climatici hanno sulla flora, permettendo, così, di elaborare modelli predittivi sia sulla dinamica delle popolazioni che sulla futura distribuzione geografica delle diverse specie.