La conservazione delle risorse naturali è una delle più grandi sfide di oggi: le piante ci danno cibo, protezione e l'aria che respiriamo...
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Le briofite della Valle Oropa
Le Briofite sono piccole piante primitive molto semplici, prive di tessuti conduttori, fiori, semi e frutti. La riproduzione sessuale avviene attraverso microscopici organi portando alla formazione di
piccolissime spore. Esse sono state le prime piante a conquistare le terre emerse, circa 500-600 milioni di anni fa.
Preferiscono ambienti umidi ma le si possono comunque trovare in habitat molto differenti, inclusi quelli aridi. A causa delle loro dimensioni microscopiche, della facile dispersione delle loro spore e
della frequente presenza di una riproduzione vegetativa, le Briofite svolgono un'azione molto importante all'interno degli ecosistemi come colonizzatori.
Sono divise in tre gruppi Bryophyta (muschi), Marchantiophyta (epatiche), Anthocerotophyta (antocerote): tale divisione è dovuta principalmente alle loro caratteristiche morfologiche e riproduttive. Nel complesso, le Briofite comprendono nel mondo circa 24.000 specie; in Italia, senza prendere in considerazione le sottospecie e le varietà, ne sono note 1.220, suddivise in Epatiche, Antocerote (301 specie) e Muschi (919 specie). L'Italia rappresenta sicuramente una delle più ricche regioni europee dal punto di vista floristico, con circa i 2/3 (64,4%) della flora briologica europea, a causa soprattutto delle sue particolarità geografiche, come la presenza delle Alpi che risulta il luogo con la più alta biodiversità.
Come già detto l’importanza delle Briofite è spesso sottostimata, anche se questi vegetali formano una parte integrante del sistema naturale. Sono i primi
colonizzatori e giocano un ruolo importante nello sviluppo del suolo.
Per quanto riguarda la Valle di Oropa lo stesso lavoro di progettazione del Giardino Botanico (iniziato nei primi anni '90 del secolo scorso) aveva evidenziato la ricchezza briologica dei territori circostanti
e dopo il ritrovamento di alcune specie rare ed importanti per l'Unione Europea, si è ritenuto fondamentale continuare a studiarli in modo più approfondito, sicuri di ottenere risultati scientifici
estremamente interessanti anche per gli ambienti presenti e già individuati che meritavano studi ecologici più approfonditi.
Come molto spesso accade nel campo delle scienze naturali, le conoscenze attuali sulla flora italiana, nonostante la sua estrema ricchezza, possono essere sicuramente arricchite da nuove ricerche sul campo soprattutto nella parte centrale ed occidentale delle Alpi. I principali ostacoli a una migliore conoscenza delle epatiche e di conseguenza delle briofite è la mancanza di studi briologici in campo nella parte nord del paese e una insufficiente attenzione alle briofite nell’insegnamento della biologia vegetale e della botanica. Questo è avvenuto nonostante la loro presenza numerica molto importante (circa 1200 specie presenti in Italia) e come già accennato in precedenza, il loro importante ruolo ecologico in alcuni ecosistemi oltre al loro grande valore come bioindicatori (spesso migliore e più preciso rispetto alle piante vascolari).
Status delle conoscenze sulle Briofite della Valle Oropa
L'importanza di un primo censimento floristico approfondito della componente briofitica è stata evidenziata ampiamente dai numerosi ed interessanti risultati. La necessità
di supplementi di ricerca si è ampiamente manifestata proprio in seguito a questi risultati.
Gli studi bibliografici svolti nella prima fase della ricerca hanno evidenziato un quadro della conoscenza briologica particolarmente interessante:
il numero delle specie conosciute era di 136 di cui 18 specie di epatiche e 118 specie di muschi.
Le fasi successive alla prima ricerca, hanno permesso di esplorare alcune località della Valle Oropa, scelte in base alle prime indicazioni della ricerca bibliografica.
Dall'esplorazione di queste sono stati raccolti e identificati più di 300 esemplari che sono depositati nell'
Erbario del Giardino Botanico Montano a Oropa.
Sono stati anche identificati diversi campioni che erano rimasti indeterminati dalle raccolte eseguite nella prima fase, appartenenti ad una serie di generi critici come
Bryum, Sphagnum, Brachythecium, Hypnum e Grimmia.
Il lavoro eseguito in questa seconda fase di approfondimento ha permesso l'identificazione di 239 entità (specie e varietà) di cui 39 epatiche e 199 muschi.
Considerando quindi le due fasi della ricerca insieme emerge una notevole ricchezza briologica della Valle di Oropa. Sono presenti 58 specie epatiche e 208 specie muschi rispettivamente il 20% e il 24% della Flora d'Italia (Cortini Pedrotti, 2006; Aleffi, 2005).
Bibliografia:
Michele Aleffi, Annalena Cogoni & Silvia Poponessi (2023) An updated checklist of the bryophytes of Italy, including the Republic of San Marino and Vatican City State, Plant Biosystems -
An International Journal Dealing with all Aspects of Plant Biology, 157:6, 1259-1307, DOI: 10.1080/11263504.2023.2284136