La conservazione delle risorse naturali è una delle più grandi sfide di oggi: le piante ci danno cibo, protezione e l'aria che respiriamo...
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Itinerari in Giardino: «Erbëtte» - cibo dalle piante
Si incontrano nei pascoli, lungo i sentieri, nei ruscelli, talvolta sono tra le specie indesiderate degli orti e dei coltivi; sono le «Erbëtte», termine generico con cui in dialetto piemontese si identificano tutte quelle piante commestibili che si raccolgono in prati e pascoli: chi le conosce le considera una risorsa perchè arricchiscono la tavola con nuovi o dimenticati sapori, chi invece ha scarse competenze botaniche spesso si fa ingannare dalle apparenze e purtroppo incorre in brutte esperienze… digestive (se non peggio).
Oggi, la crescente produzione editoriale con il suo corteggio di corsi, escursioni per la raccolta e cucina delle piante spontanee commestibili, può essere colta come il frutto di una civiltà in cui coesistono comportamenti contraddittori: ad un atteggiamento di rispetto, interesse e riscoperta della natura si contrappone un progressivo «consumo» di territorio, ambienti naturali ed inevitabilmente biodiversità, sia animale sia vegetale: da questa consapevolezza nasce l’idea per questo Itinerario al Giardino di Oropa.
Il percorso
«Erbëtte» è dedicato alle piante alimentari, selvatiche e coltivate negli orti di montagna, attraverso pannelli, cartellini esplicativi sulle singole specie ed un allestimento temporaneo.
Lungo i sentieri del Giardino Botanico sono messe a dimora alcune (tra le tantissime) specie spontanee utilizzate per l'alimentazione, tradizionalmente utilizzate nel biellese. Sono corredate da un
cartellino botanico più «ricco» del solito: usi, tempi di raccolta, curiosità...
L'orto famigliare
Su ogni cartellino compare un codice (QR-Code) che, inquadrato con uno smartphone, mette in collegamento con una scheda online da leggere o da scaricare in formato PDF.
In alcuni cassoni, invece, sono in coltivazione alcune piante alimentari nel passato (ed anche nel presente...) utilizzate come integrazione alla tavola delle genti di montagna.
Anche qui, se ne trovano alcune di conosciute ed altre un po' meno, come la patata coltivata anticamente in Valle Elvo, una varietà dalla buccia blu-violetta e dalla pasta
bianca originaria dell’Auvergne (regione rurale della Francia) portata da muratori biellesi che vi lavoravano stagionalmente. Iniziò così la coltivazione di questa varietà
che durò almeno un secolo e mezzo fra Biellese, Canavese e Bassa Valle d’Aosta. Fu abbandonata a metà novecento a causa della bassa produttività e della sensibilità ad alcune malattie,
caratteristiche che la rendono inadatta all’agricoltura intensiva.
Scarica il pieghevole «Erbëtte» »
Le piante alimentari in scheda (Clicca sul nome per visualizzarle)
Achillea | Barba di capra |
---|---|
Achillea millefolium | Aruncus dioicus |
Carlina | Fragola |
Carlina acaulis | Fragaria vesca |
Genziana | Sparviere |
Gentiana kochiana | Hieracium sylvaticum |
Ginepro | Acetosella |
Juniperus communis | Oxalis acetosella |
Bistorta | Ajucca |
Persicaria bistorta | Phyteuma sp. pl. |
Piantaggine | Primula |
Plantago lanceolata | Primula vulgaris |
Romice | Strigoli |
Rumex alpinus | Silene vulgaris |
Tanaceto | Timo |
Tanacetum vulgare | Thymus pulegioides |
Trifoglio a. | Ortica |
Trifolium alpinum | Urtica dioica |
Mirtillo | |
Vaccinium myrtillus |
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