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Fioriscono al Giardino Botanico: i Gigli

Al Giardino Botanico di Oropa si coltivano, da tempo, oltre ai tipici e più o meno conosciuti gigli spontanei (come il Giglio rosso o di San Giovanni e il Giglio martagone o riccio di dama) anche altri esponenti della famiglia delle Liliaceee, uno dei quali (Lilium greyi) già conosciuto in un precedente post.
Si tratta di un gruppo di piante erbacee, prevalentemente ritrovabili nelle zone subtropicali mentre da noi sono limitate alle zone calde e mancano quasi sulle montagne. Descritta per la prima volta nel 1789 dal botanico francese Antoine-Laurent de Jussieu, le Liliacee sono state da tempo “spezzettate” in una serie di famiglie meno comprensive, ma più omogenee, che permettono una più chiara visione dei rapporti tra i gruppi (soprattutto extraeuropei) che le compongono.

A questa famiglia appartengono sia piante orticole (tra cui aglio, cipolla, erba cipollina, porro, asparago), che piante spontanee, in genere di grande bellezza, in particolare i generi Lilium, Fritillaria, Tulipa, Convallaria e in molte zone minacciate d'estinzione a causa di raccolte sconsiderate, nonostante ne sia da tempo riconosciuto il potenziale teratogeno, nefrotossico e irritante del tratto gastroenterico ed è sorprendente quanto siano diffuse in case e giardini. Altrettanto sorprendente è che in un sondaggio, il 73% di proprietari di gatti non fossero a conoscenza della tossicità dei gigli...
Il nome del genere e della famiglia (Lilium) sembra possa derivare dal greco λείριον leírion, già citato da Ippocrate e Teofrasto.

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